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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), IX, 35
 
originale
 
35. Adhuc omnibus exspectatione taeterrimae formidinis torpidis accurrit quidam servulus magnas et postremas domino illi fundorum clades adnuntians. Namque is adultis iam tribus liberis doctrina instructis et verecundia praeditis vivebat gloriosus. His adulescentibus erat cum quodam paupere modicae casulae domino vetus familiaritas. At enim casulae parvulae conterminos magnos et beatos agros possidebat vicinus potens et dives et iuvenis (splendidae) prosapiae (sed) maiorum gloria male utens pollensque factionibus et cuncta facile faciens in civitate; (hic) hostili modo vicini tenuis incursabat pauperiem pecua trucidando, boves abigendo, fruges adhuc immaturas obterendo. Iamque tota frugalitate spoliatum ipsis etiam glebulis exterminare gestiebat finiumque inani commota questione terram totam sibi vindicabat. Tunc agrestis, verecundus alioquin, avaritia divitis iam spoliatus, ut suo saltem sepulchro paternum retineret solum, amicos plurimos ad demonstrationem finium trepidans eximie corrogarat. Aderant inter alios tres illi fratres cladibus amici quantulum quantulum ferentes auxilium.
 
traduzione
 
Come se non bastasse, mentre tutti se ne stavan l? come inebetiti in attesa di qualche spaventosa sventura, sopraggiunse un servo ad annunziare al padrone di quelle terre l'ultima e pi? terribile disgrazia. Costui aveva tre figli, gi? grandi, istruiti e virtuosi, che erano il suo orgoglio, legati da una vecchia amicizia con un modesto proprietario di una piccola cascina. Quel povero podere confinava con i ricchi e fertili campi di un potente signore, giovane e facoltoso, che, abusando del nome glorioso del suo casato e spalleggiato da alcuni gruppetti di faziosi, spadroneggiava in tutta la zona. Costui faceva vere e proprie spedizioni sulle povere terre del vicino, trucidandogli il gregge, rubandogli i buoi, calpestandogli il grano ancora verde; per di pi? dopo avergli tolto quel poco che aveva, ora minacciava addirittura di scacciarlo da quelle poche zolle e intentandogli causa su un'assurda questione di confini, rivendicava per s? tutta la terra. Quel povero paesano, un timido per giunta, ridotto ormai in miseria dall'avidit? del ricco vicino, per conservare almeno un pezzetto della sua terra avita, quel tanto per esservi seppellito, col cuore in gola preg? parecchi amici perch? intervenissero in merito a quei confini. Tra gli altri vi erano anche quei tre fratelli, lieti di dare, come potevano, una mano all'amico disgraziato.
 

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